Mira ai tuoi occhi sto consumar distanze e
nell'ondeggio del canneto lacrima un falco
s'abbaraccia al tuo ricordo con le memorie
ah, quanto ti amo sebbene tu mi sia ancor lontana

Sanguinano quelle notturne vette
del mio dolore si consuman ferite le stagioni
eh, se sapessi che ho perduto il sonno
forse mi canteresti dolci ninne nanne.

Ma nelle stanze fredde solo il tic tac del tempo vive perpetuo,
sembra immune al silenzioso passo dell'ombra, tra le fronde e
le cicale non smettono di strillare
i grilli alzan canti
le lande quiete si bagnan di rugiade
io
affacciato alla finestra aperta ammiro il ciel stellato,
consumo pensieri sui nostri proibiti incontri,
vorrei poter volare sopra quel vento caldo,
che sfiora la tua guancia con i miei sensi ardenti.

E pare un lutto il trascinarmi fuori
per gridare al cosmo con le comete in parata, il tuo bel nome,
nulla s'accende per mia speranza in alto,
nulla ti porta indietro se non
i mio sogno.